Designer

Exto è una collezione che si ispira alla tradizione ma fa della ricerca e dell’innovazione il suo punto di forza. Evoca e innova con sapienza e discrezione, è fatta di dettagli e di passione.

Shiro studio è uno studio di architettura pluripremiato con sede a Londra fondato da Andrea Morgante nel 2009 con una reputazione internazionale per la realizzazione di progetti innovativi che abbracciano le discipline di architettura, arte, design e installazioni temporanee.

Andrea Morgante è un architetto ARB RIBA registrato nel Regno Unito. Dopo aver lavorato nel 1997 con RMJM a Londra, è entrato in Future Systems nel 2001, dove è diventato direttore associato, lavorando a stretto contatto con il compianto Jan Kaplicky. Nel 2008 ha collaborato con Ross Lovegrove, sviluppando una serie di innovativi progetti energetici autosufficienti. Nel 2012 Andrea ha diretto e completato la costruzione del Museo Enzo Ferrari in Italia.

Dal 2009 lo studio ha completato progetti per, tra gli altri, Ferrari, Maserati, Alessi, M&C Saatchi, Peroni, D-Shape, Agape, Poltrona Frau, Seiko Japan, Nodus Rug, Exto.

Andrea Morgante (Shiro Studio) Design per Exto:

Clementine Chambon svolge una pratica multidisciplinare nel design e nelle belle arti. Dalla progettazione di mobili con produttori di alta gamma alla produzione di piccole serie, si muove tra l'artigianato e l'industria con un forte approccio plastico, ponendo domande sul paesaggio domestico e sulle sue modalità di produzione con umorismo e gentilezza. Laureata alla scuola Boulle e all'ENSCI - Les Ateliers, dove nel 2018 ha partecipato a una residenza di ricerca sul tema della luce e della carta, ha iniziato la sua carriera lavorando nello studio di Marc Newson, per poi co-fondare Design Percept prima di creare il proprio studio nel 2019. Collabora con gallerie, produttori e distributori internazionali di design, aziende del Patrimonio Vivente e enti pubblici. Dal 2007 tiene regolarmente master class e workshop in scuole di design, sia in Francia che all'estero.

Il suo approccio si incarna in prodotti durevoli, spesso colorati, espressivi e gioiosi, che portano la sua impronta. Nel 2019, una selezione dei suoi lavori basati sulla sedia Ellittica è stata acquisita dal Centro Nazionale per le Arti Plastiche (CNAP). La sua lampada "Doll" in pizzo di Calais Caudry fa parte delle collezioni nazionali permanenti del Mobilier National, grazie alla campagna di acquisizione del 2021. Il suo progetto di ricerca e creazione, che riguarda l'ecosistema per il recupero e il riutilizzo del legno alla deriva dopo le tempeste invernali, è stato selezionato come uno dei 264 progetti artistici del programma Mondes Nouveaux del Ministero della Cultura francese, France Relance.

Clementine Chambon Design per Exto:

Shiro studio è uno studio di architettura pluripremiato con sede a Londra fondato da Andrea Morgante nel 2009 con una reputazione internazionale per la realizzazione di progetti innovativi che abbracciano le discipline di architettura, arte, design e installazioni temporanee.

Andrea Morgante è un architetto ARB RIBA registrato nel Regno Unito. Dopo aver lavorato nel 1997 con RMJM a Londra, è entrato in Future Systems nel 2001, dove è diventato direttore associato, lavorando a stretto contatto con il compianto Jan Kaplicky. Nel 2008 ha collaborato con Ross Lovegrove, sviluppando una serie di innovativi progetti energetici autosufficienti. Nel 2012 Andrea ha diretto e completato la costruzione del Museo Enzo Ferrari in Italia.

Dal 2009 lo studio ha completato progetti per, tra gli altri, Ferrari, Maserati, Alessi, M&C Saatchi, Peroni, D-Shape, Agape, Poltrona Frau, Seiko Japan, Nodus Rug, Exto.

Andrea Morgante (Shiro Studio) Design per Exto:

Clementine Chambon svolge una pratica multidisciplinare nel design e nelle belle arti. Dalla progettazione di mobili con produttori di alta gamma alla produzione di piccole serie, si muove tra l'artigianato e l'industria con un forte approccio plastico, ponendo domande sul paesaggio domestico e sulle sue modalità di produzione con umorismo e gentilezza. Laureata alla scuola Boulle e all'ENSCI - Les Ateliers, dove nel 2018 ha partecipato a una residenza di ricerca sul tema della luce e della carta, ha iniziato la sua carriera lavorando nello studio di Marc Newson, per poi co-fondare Design Percept prima di creare il proprio studio nel 2019. Collabora con gallerie, produttori e distributori internazionali di design, aziende del Patrimonio Vivente e enti pubblici. Dal 2007 tiene regolarmente master class e workshop in scuole di design, sia in Francia che all'estero.

Il suo approccio si incarna in prodotti durevoli, spesso colorati, espressivi e gioiosi, che portano la sua impronta. Nel 2019, una selezione dei suoi lavori basati sulla sedia Ellittica è stata acquisita dal Centro Nazionale per le Arti Plastiche (CNAP). La sua lampada "Doll" in pizzo di Calais Caudry fa parte delle collezioni nazionali permanenti del Mobilier National, grazie alla campagna di acquisizione del 2021. Il suo progetto di ricerca e creazione, che riguarda l'ecosistema per il recupero e il riutilizzo del legno alla deriva dopo le tempeste invernali, è stato selezionato come uno dei 264 progetti artistici del programma Mondes Nouveaux del Ministero della Cultura francese, France Relance.

Clementine Chambon Design per Exto:

Constance Guisset è una disegnatrice francese con un percorso originale. Dopo gli studi in economia e commercio presso l'ESSEC e una parentesi politica alla IEP Parigi, ha trascorso un anno al parlamento di Tokio, e quindi decise di tornare definitivamente al campo della creazione. In seguito al diploma nel 2007 presso l'ENSI - Les Ateliers, lei ottiene subito diversi riconoscimenti quali il Grand Prix di Disegno della Ville de Paris nel 2008, il Prix du Public alla Design Parade della Villa Noailles nel 2009 e ancora il titolo di Designer dell'anno al Salone Maison et Objets nel 2010 nonché il Audi Talents Awards.

Le sue ricerche trovano molteplici applicazioni nella scenografia, nel disegno di oggetti e nel video. Il suo lavoro gira intorno ad una riflessione sull’illusione visuale e la sorpresa. Dà la preferenza alla creazione di oggetti leggeri, animati, nei quali l'elegante fluidità potrebbe suscitare lo sbalordimento e provocare un instante di evasione mediante il sogno.

Constance Guisset fonda il suo studio nel 2007 e numerosi progetti si concretano: Mezzanine (2008, gabbia acquario), Tri3 (2009, pattumiera di riciclaggio verticale), la lampada Vertigo (2010, lampada-capanna prodotta da Petite Friture), Duplex (2010, gabbia sotto un acquario), la Collection Etoile (2010, concepita per l'allestimento del' Istituto Francese di Turchia ad Ankara), lo specchio Francis (2011, editato da Petite Friture. Premio Wallpaper 2012, Best use of Color), Dessus-Dessous et Dessous-dessus (2012, oggetto luminoso), Sol (2012, sedia a dondola prodotta da Molteni) e Capes (2012, lampade).

Dal 2009 ad oggi, Constance Guisset realizza diverse scenografie, tra le quali quella del Concerto di Laurent Garnier presso la Sala Pleyel a Parigi, o quella della mostra Petites et Grosses Bêtes nel Museo di Arts décoratifs anche a Parigi.

Ella concepisce inoltre la cura e la scenografia della mostra Conversations avec Afra & Tobia Scarpa nel Flagship store di Molteni&C Dada (2011, Desingers Days, Premio alla migliore scenografia) e di Dis-moi dix vitrines nelle Galeries Lafayette Maison (2010, in occasione dei Designers' days, Parigi).

Contemporaneamente, realizza i films Les rêves de Toto et Tata per il Museo di Arts décoratifs (2010) e Scintillements per la mostra Lumière)s( presso la Biennale Internazionale di Design di Saint-Etienne (2010).

Nel maggio 2012, tiene luogo la sua prima mostra personale: Design – Constance Guisset nella Cappella dei Calvairiennes, Centro d'Arte Contemporanea di Pays de Mayenne.

Constance Guisset Design per Exto:

David Ericsson Design per Exto:

Constance Guisset è una disegnatrice francese con un percorso originale. Dopo gli studi in economia e commercio presso l'ESSEC e una parentesi politica alla IEP Parigi, ha trascorso un anno al parlamento di Tokio, e quindi decise di tornare definitivamente al campo della creazione. In seguito al diploma nel 2007 presso l'ENSI - Les Ateliers, lei ottiene subito diversi riconoscimenti quali il Grand Prix di Disegno della Ville de Paris nel 2008, il Prix du Public alla Design Parade della Villa Noailles nel 2009 e ancora il titolo di Designer dell'anno al Salone Maison et Objets nel 2010 nonché il Audi Talents Awards.

Le sue ricerche trovano molteplici applicazioni nella scenografia, nel disegno di oggetti e nel video. Il suo lavoro gira intorno ad una riflessione sull’illusione visuale e la sorpresa. Dà la preferenza alla creazione di oggetti leggeri, animati, nei quali l'elegante fluidità potrebbe suscitare lo sbalordimento e provocare un instante di evasione mediante il sogno.

Constance Guisset fonda il suo studio nel 2007 e numerosi progetti si concretano: Mezzanine (2008, gabbia acquario), Tri3 (2009, pattumiera di riciclaggio verticale), la lampada Vertigo (2010, lampada-capanna prodotta da Petite Friture), Duplex (2010, gabbia sotto un acquario), la Collection Etoile (2010, concepita per l'allestimento del' Istituto Francese di Turchia ad Ankara), lo specchio Francis (2011, editato da Petite Friture. Premio Wallpaper 2012, Best use of Color), Dessus-Dessous et Dessous-dessus (2012, oggetto luminoso), Sol (2012, sedia a dondola prodotta da Molteni) e Capes (2012, lampade).

Dal 2009 ad oggi, Constance Guisset realizza diverse scenografie, tra le quali quella del Concerto di Laurent Garnier presso la Sala Pleyel a Parigi, o quella della mostra Petites et Grosses Bêtes nel Museo di Arts décoratifs anche a Parigi.

Ella concepisce inoltre la cura e la scenografia della mostra Conversations avec Afra & Tobia Scarpa nel Flagship store di Molteni&C Dada (2011, Desingers Days, Premio alla migliore scenografia) e di Dis-moi dix vitrines nelle Galeries Lafayette Maison (2010, in occasione dei Designers' days, Parigi).

Contemporaneamente, realizza i films Les rêves de Toto et Tata per il Museo di Arts décoratifs (2010) e Scintillements per la mostra Lumière)s( presso la Biennale Internazionale di Design di Saint-Etienne (2010).

Nel maggio 2012, tiene luogo la sua prima mostra personale: Design – Constance Guisset nella Cappella dei Calvairiennes, Centro d'Arte Contemporanea di Pays de Mayenne.

Constance Guisset Design per Exto:

David Ericsson Design per Exto:

Eugenio Gerli (Milano, 15 luglio 1923 – Milano, 2 ottobre 2013) è stato un architetto e designer italiano. Durante un intenso percorso professionale, lungo più di sei decenni, ha costruito ville, condomini, palazzi per uffici, fabbriche, banche, negozi, restaurato edifici storici. Spesso ha completato le sue opere con interni e mobili su misura. Questo vasto spettro di esperienze, insieme agli iniziali studi di ingegneria, è alla base dei suoi progetti di disegno industriale, molti dei quali sono oggi dei classici: la sedia S83, la poltroncina PS 142 Clamis, il mobile Jamaica, il sistema per l'ufficio Graphis e sono presenti nelle collezioni della Triennale di Milano, del Centre Pompidou, del MAD Musée des Arts Décoratifs al Louvre e dello Stedelijk Museum Amsterdam.

La caratteristica più rilevante delle opere di Eugenio Gerli, influenzate dalle opere di Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e Charles Eames consiste in una ricerca costante di progettazione integrale, dove le idee volumetriche e spaziali dell’Architettura si confrontano e proseguono anche nel disegno di mobili su misura per gli interni.

Insieme agli iniziali studi di ingegneria questa filosofia gli fu di fondamentale aiuto nello sviluppo di modelli per il Design Industriale, modelli non concepiti in modo astratto ma originati da contesti e necessità specifiche in una logica di esattezza sia formale che costruttiva.

Eugenio Gerli amò anche integrare l’essenzialità delle linee architettoniche con un coerente e forte legame con le arti visive, collaborando con artisti quali Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Blasco Mentor, Pietro Cascella, Guido Somaré.

Eugenio Gerli Design per Exto:

Francesco Faccin nasce nel 1977 a Milano.
Nel 2003, dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design , lavora nello studio di Enzo Mari. Nel frattempo inizia l’attività come designer indipendente collaborando con aziende italiane e straniere. Dal 2004 sviluppa progetti auto-producibili in piccola serie. Lavora in stretta collaborazione con gli artigiani, attento a controllare personalmente tutte le fasi dello sviluppo del prodotto e appassionandosi alle problematiche del progetto, in particolare a quelle che si riferiscono al legno e al lavoro artigianale. Negli stessi anni lavora e collabora con il modellista e liutaio Francesco Rivolta. Nel 2007 partecipa per la prima volta al SaloneSatellite con il tavolo “Quadrato” che entra in produzione e viene selezionato per la collezione permanente del Cosmit. Nel 2009 incontra Michele De Lucchi con cui inizia una collaborazione tuttora in corso. Nel 2010 partecipa al SaloneSatellite per la seconda volta e insieme ad Alvaro Catalan de Ocòn vince il Design Report Award 2010. Dal 2010 è docente di Industrial design presso la NABA di Milano con un corso di Product Design intitolato “Progetti non Oggetti”. Nel 2012 viene invitato dalla ONG “Liveinslums” a progettare gli arredi della “why not academy” di Nairobi. Nel 2012 disegna gli interni del ristorante”28 Posti” a Milano realizzando gli arredi con i detenuti del carcere di Bollate a Milano, in un laboratorio istituito per questo progetto e tuttora funzionante. Nel 2013 viene invitato, in qualità di “Affiliated Fellow” a trascorrere 4 mesi presso la prestigiosa American Academy in Rome , dove svolge una ricerca volta a creare una mappatura del tessuto produttivo-artigianale del centro storico di Roma. Sempre nel 2013 presenta in Triennale una raccolta di oggetti selezionati negli Slum di Nairobi, realizzati con rifiuti urbani ma con le logiche tipiche della produzione seriale; La mostra è intitolata “Made in slums” , curata da Fulvio Irace.Collabora con aziende e Ong Italiane e straniere come Tod’s, Saeco, Danese, Miniforms, Bolia, Valsecchi1918, Officinanove, Liveinslums, Comieco, Slow Food oltre a svolgere costantemente ricerca attraverso lavori in piccola serie.

Francesco Faccin Design per Exto:

Eugenio Gerli (Milano, 15 luglio 1923 – Milano, 2 ottobre 2013) è stato un architetto e designer italiano. Durante un intenso percorso professionale, lungo più di sei decenni, ha costruito ville, condomini, palazzi per uffici, fabbriche, banche, negozi, restaurato edifici storici. Spesso ha completato le sue opere con interni e mobili su misura. Questo vasto spettro di esperienze, insieme agli iniziali studi di ingegneria, è alla base dei suoi progetti di disegno industriale, molti dei quali sono oggi dei classici: la sedia S83, la poltroncina PS 142 Clamis, il mobile Jamaica, il sistema per l'ufficio Graphis e sono presenti nelle collezioni della Triennale di Milano, del Centre Pompidou, del MAD Musée des Arts Décoratifs al Louvre e dello Stedelijk Museum Amsterdam.

La caratteristica più rilevante delle opere di Eugenio Gerli, influenzate dalle opere di Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e Charles Eames consiste in una ricerca costante di progettazione integrale, dove le idee volumetriche e spaziali dell’Architettura si confrontano e proseguono anche nel disegno di mobili su misura per gli interni.

Insieme agli iniziali studi di ingegneria questa filosofia gli fu di fondamentale aiuto nello sviluppo di modelli per il Design Industriale, modelli non concepiti in modo astratto ma originati da contesti e necessità specifiche in una logica di esattezza sia formale che costruttiva.

Eugenio Gerli amò anche integrare l’essenzialità delle linee architettoniche con un coerente e forte legame con le arti visive, collaborando con artisti quali Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Blasco Mentor, Pietro Cascella, Guido Somaré.

Eugenio Gerli Design per Exto:

Francesco Faccin nasce nel 1977 a Milano.
Nel 2003, dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design , lavora nello studio di Enzo Mari. Nel frattempo inizia l’attività come designer indipendente collaborando con aziende italiane e straniere. Dal 2004 sviluppa progetti auto-producibili in piccola serie. Lavora in stretta collaborazione con gli artigiani, attento a controllare personalmente tutte le fasi dello sviluppo del prodotto e appassionandosi alle problematiche del progetto, in particolare a quelle che si riferiscono al legno e al lavoro artigianale. Negli stessi anni lavora e collabora con il modellista e liutaio Francesco Rivolta. Nel 2007 partecipa per la prima volta al SaloneSatellite con il tavolo “Quadrato” che entra in produzione e viene selezionato per la collezione permanente del Cosmit. Nel 2009 incontra Michele De Lucchi con cui inizia una collaborazione tuttora in corso. Nel 2010 partecipa al SaloneSatellite per la seconda volta e insieme ad Alvaro Catalan de Ocòn vince il Design Report Award 2010. Dal 2010 è docente di Industrial design presso la NABA di Milano con un corso di Product Design intitolato “Progetti non Oggetti”. Nel 2012 viene invitato dalla ONG “Liveinslums” a progettare gli arredi della “why not academy” di Nairobi. Nel 2012 disegna gli interni del ristorante”28 Posti” a Milano realizzando gli arredi con i detenuti del carcere di Bollate a Milano, in un laboratorio istituito per questo progetto e tuttora funzionante. Nel 2013 viene invitato, in qualità di “Affiliated Fellow” a trascorrere 4 mesi presso la prestigiosa American Academy in Rome , dove svolge una ricerca volta a creare una mappatura del tessuto produttivo-artigianale del centro storico di Roma. Sempre nel 2013 presenta in Triennale una raccolta di oggetti selezionati negli Slum di Nairobi, realizzati con rifiuti urbani ma con le logiche tipiche della produzione seriale; La mostra è intitolata “Made in slums” , curata da Fulvio Irace.Collabora con aziende e Ong Italiane e straniere come Tod’s, Saeco, Danese, Miniforms, Bolia, Valsecchi1918, Officinanove, Liveinslums, Comieco, Slow Food oltre a svolgere costantemente ricerca attraverso lavori in piccola serie.

Francesco Faccin Design per Exto:

Kiki Van Eijk ha studiato alla Design Academy di Eindhoven dove ha incontrato il suo futuro partner, Joost van Bleiswijk.

Il mondo di Kiki è stravagante e colorato, lirico e personale, ma raffinato da sapiente maestria.
La sua vasta gamma di lavori comprende tappeti, illuminazione, mobili, ceramiche, vetri e tessuti. Ispirato dai più piccoli dettagli del quotidiano e dalle forme della natura, Kiki continua a sorprendere e ad amare produttori e consumatori.

Il suo lavoro è stato presentato in musei, gallerie e fiere in tutto il mondo, tra cui Basilea, Londra, Parigi, Milano, Venezia, New York, Tokyo, Roma, Mosca e Holon. Le sue collaborazioni includono marchi come Hermès, Saint-Louis, 1882 Ltd, MOOOI, Häagen-Dazs, Serax, Bernhardt Design e Nodus. Negli ultimi anni ha lavorato con aziende e istituzioni come Studio Edelkoort Paris, Design Academy Eindhoven, Venice Projects, Audax Textile Museum, Zuiderzee Museum, Noord Brabants Museum, Rijksmuseum e collezionisti privati.

Kiki Van Eijk Design per Exto:

Lanzavecchia + Wai is a creative collaboration between Francesca Lanzavecchia and Hunn Wai.

To them, being designers means being researchers, engineers, craftsmen and storytellers all at the same time.
Design projects to them are research journeys characterized by the pursuit and selective employment of different design disciplines and professional competences, to be curated, cross-bred and nurtured into concepts and products that propose possibilities and inspire new perspectives.

Lanzavecchia+Wai Design per Exto:

Kiki Van Eijk ha studiato alla Design Academy di Eindhoven dove ha incontrato il suo futuro partner, Joost van Bleiswijk.

Il mondo di Kiki è stravagante e colorato, lirico e personale, ma raffinato da sapiente maestria.
La sua vasta gamma di lavori comprende tappeti, illuminazione, mobili, ceramiche, vetri e tessuti. Ispirato dai più piccoli dettagli del quotidiano e dalle forme della natura, Kiki continua a sorprendere e ad amare produttori e consumatori.

Il suo lavoro è stato presentato in musei, gallerie e fiere in tutto il mondo, tra cui Basilea, Londra, Parigi, Milano, Venezia, New York, Tokyo, Roma, Mosca e Holon. Le sue collaborazioni includono marchi come Hermès, Saint-Louis, 1882 Ltd, MOOOI, Häagen-Dazs, Serax, Bernhardt Design e Nodus. Negli ultimi anni ha lavorato con aziende e istituzioni come Studio Edelkoort Paris, Design Academy Eindhoven, Venice Projects, Audax Textile Museum, Zuiderzee Museum, Noord Brabants Museum, Rijksmuseum e collezionisti privati.

Kiki Van Eijk Design per Exto:

Lanzavecchia + Wai is a creative collaboration between Francesca Lanzavecchia and Hunn Wai.

To them, being designers means being researchers, engineers, craftsmen and storytellers all at the same time.
Design projects to them are research journeys characterized by the pursuit and selective employment of different design disciplines and professional competences, to be curated, cross-bred and nurtured into concepts and products that propose possibilities and inspire new perspectives.

Lanzavecchia+Wai Design per Exto:

Nato nel 1972 si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano. Ha esposto i suoi progetti in numerose mostre collettive, in Italia e all’estero, e ha partecipato, ottenendo premi, a vari concorsi come il Compasso d’Oro e il Good Design Award.Ha collaborato con diverse aziende tra cui Campeggi, Cappellini, Montina, Firme di Vetro, Acqua di Parma, Abet Laminati, Omnidecor, Coop, Illy Caffè, Sphaus.

Lorenzo Damiani Design per Exto:

Matali crasset is by training an industrial designer, a graduate of the Ateliers – E.N.S.C.I. (Workshops – National Higher School of Industrial Design). At the beginning of 2000, after her initial experience with Denis Santachiara Italy and with Philippe Starck in France, she set up her own studio in Paris called matali crasset productions in a renovated former printing firm in the heart of Belleville. It is there, with the coming and going of children and neighbours that she dreams up her projects.

She considers design to be research, working from an off-centred position allowing to both serve daily routines and trace future scenarios. With both a knowledgeable and naive view of the world, she questions the obviousness of codes so as to facilitate her breaking these bonds. Like her symbolic work, focused on hospitality, "Quand Jim monte à Paris" (When Jim goes up to Paris), is based on a mere visual and conscious perception which she invents another relation to the everyday space and objects. Her proposals are never towards a simple improvement of what already exists but, without rushing things, to develop typologies structured around principles such as modularity, the principle of an interlacing network, etc. Her work revolves around searching for new coordination processes and formulating new logics in life. She defines this search as an accompaniment towards the contemporary.

Matali crasset works with a variety of actors, just as easily with the curious craftsman as with an individual in search of a new life scenario, with the industrialist ready to experiment as with the hotelier who wants to develop a new concept (Hi Hotel in Nice or Dar Hi à Nefta), with a small rural commune which wants to develop its cultural and social dynamism or the museum which wants to be transformed (SM’s in s’Hertogenbosch in the Netherlands). Always in search of new territories to explore, she collaborates with eclectic worlds, from crafts to electronic music, from the textiles industry to fair trade, realising projects in set design, furniture, architecture, graphics, collaborations with artists, and so on such as with artists (Peter Halley), with young furniture-making companies (Moustache), as well as with municipalities and communes …

This experienced acquired over the years has led her to currently work on more participative projects, on a local and global level, both in rural and urban settings. From her meetings, creative workshops, discussion and common desires, she works with different project leaders who nevertheless all have the same conviction that these collective processes result in plausible social bonding scenarios.

It’s ultimately the core question of living together which defines her imaginative designs, writings and the sense of matali’s work.

Matali Crasset Design per Exto:

Nato nel 1972 si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano. Ha esposto i suoi progetti in numerose mostre collettive, in Italia e all’estero, e ha partecipato, ottenendo premi, a vari concorsi come il Compasso d’Oro e il Good Design Award.Ha collaborato con diverse aziende tra cui Campeggi, Cappellini, Montina, Firme di Vetro, Acqua di Parma, Abet Laminati, Omnidecor, Coop, Illy Caffè, Sphaus.

Lorenzo Damiani Design per Exto:

Matali crasset is by training an industrial designer, a graduate of the Ateliers – E.N.S.C.I. (Workshops – National Higher School of Industrial Design). At the beginning of 2000, after her initial experience with Denis Santachiara Italy and with Philippe Starck in France, she set up her own studio in Paris called matali crasset productions in a renovated former printing firm in the heart of Belleville. It is there, with the coming and going of children and neighbours that she dreams up her projects.

She considers design to be research, working from an off-centred position allowing to both serve daily routines and trace future scenarios. With both a knowledgeable and naive view of the world, she questions the obviousness of codes so as to facilitate her breaking these bonds. Like her symbolic work, focused on hospitality, "Quand Jim monte à Paris" (When Jim goes up to Paris), is based on a mere visual and conscious perception which she invents another relation to the everyday space and objects. Her proposals are never towards a simple improvement of what already exists but, without rushing things, to develop typologies structured around principles such as modularity, the principle of an interlacing network, etc. Her work revolves around searching for new coordination processes and formulating new logics in life. She defines this search as an accompaniment towards the contemporary.

Matali crasset works with a variety of actors, just as easily with the curious craftsman as with an individual in search of a new life scenario, with the industrialist ready to experiment as with the hotelier who wants to develop a new concept (Hi Hotel in Nice or Dar Hi à Nefta), with a small rural commune which wants to develop its cultural and social dynamism or the museum which wants to be transformed (SM’s in s’Hertogenbosch in the Netherlands). Always in search of new territories to explore, she collaborates with eclectic worlds, from crafts to electronic music, from the textiles industry to fair trade, realising projects in set design, furniture, architecture, graphics, collaborations with artists, and so on such as with artists (Peter Halley), with young furniture-making companies (Moustache), as well as with municipalities and communes …

This experienced acquired over the years has led her to currently work on more participative projects, on a local and global level, both in rural and urban settings. From her meetings, creative workshops, discussion and common desires, she works with different project leaders who nevertheless all have the same conviction that these collective processes result in plausible social bonding scenarios.

It’s ultimately the core question of living together which defines her imaginative designs, writings and the sense of matali’s work.

Matali Crasset Design per Exto:

Matilde Alessandra ha lavorato con la luce per diversi anni. Dopo aver studiato scenografia a Venezia e l’aver poi lavorato a Londra per alcuni anni, inizia la sua carriera artistica a New York alla fine degli anni ’90. Qui, incomincia le sperimentazioni con la luce, posizionando tubi fluorescenti sotto tele dipinte e dietro pannelli di plastica. Da allora è maturata e ha meritato riconoscimenti sia come artista che come progettista industriale, con un segno distintivo che è essenziale ed espressivo, emergendo in tutte le sue attività.

“Il lavoro di Matilde Alessandra riguarda la luce come oggetto, non come soggetto: riguarda l’uso della luce – controllarla e influire su di essa, espandendo la sua plasticità, abbagliando con essa. Nei suoi pezzi la luce dialoga e si relaziona con le forme, i materiali e le superfici dipinte; gioca un ruolo di catalizzatrice nel far apparire il dipinto nel suo stato finale, tuttavia è costantemente assoggettata agli altri elementi del lavoro. Il suo aspetto, il suo intero essere è spesso definito da ciò che la circonda. Sottili tubi fluorescenti, pressoché costantemente presenti nei suoi pezzi, si adattano perfettamente ad un linguaggio conciso e semplice, fatto essenzialmente di linee e superfici; la natura architettonica dei pezzi è sia un tentativo di “realismo” stilizzato e sia un appunto alla vicinanza e confusione tra arte, architettura e design”. M Reynolds, NYC 2006

Matilde Alessandra Design per Exto:

Nato a Verona nel 1980, laureato in Industrial Design presso il Politecnico di Milano.
Dal 2007 ha aperto il suo studio a Verona e si occupa di design ed art direction.
Ha collaborato con Ludovica+Roberto Palomba partecipando a numerosi progetti di design e architettura per importanti aziende internazionali.

Ha partecipato, ricevendo menzioni e riconoscimenti, a concorsi di design nazionali ed internazionali, tra i quali gli ultimi in ordine cronologico sono il premio Ossigeno Italiano promosso dalla rivista Abitare in occasione del Salone del Mobile 2009, il concorso Antoniolupi-Cristalplant, il Greener Gadgets Design Competition ed il Promosedia International Design Competition (con il progetto Iri).

Paolo Cappello Design per Exto:

Matilde Alessandra ha lavorato con la luce per diversi anni. Dopo aver studiato scenografia a Venezia e l’aver poi lavorato a Londra per alcuni anni, inizia la sua carriera artistica a New York alla fine degli anni ’90. Qui, incomincia le sperimentazioni con la luce, posizionando tubi fluorescenti sotto tele dipinte e dietro pannelli di plastica. Da allora è maturata e ha meritato riconoscimenti sia come artista che come progettista industriale, con un segno distintivo che è essenziale ed espressivo, emergendo in tutte le sue attività.

“Il lavoro di Matilde Alessandra riguarda la luce come oggetto, non come soggetto: riguarda l’uso della luce – controllarla e influire su di essa, espandendo la sua plasticità, abbagliando con essa. Nei suoi pezzi la luce dialoga e si relaziona con le forme, i materiali e le superfici dipinte; gioca un ruolo di catalizzatrice nel far apparire il dipinto nel suo stato finale, tuttavia è costantemente assoggettata agli altri elementi del lavoro. Il suo aspetto, il suo intero essere è spesso definito da ciò che la circonda. Sottili tubi fluorescenti, pressoché costantemente presenti nei suoi pezzi, si adattano perfettamente ad un linguaggio conciso e semplice, fatto essenzialmente di linee e superfici; la natura architettonica dei pezzi è sia un tentativo di “realismo” stilizzato e sia un appunto alla vicinanza e confusione tra arte, architettura e design”. M Reynolds, NYC 2006

Matilde Alessandra Design per Exto:

Nato a Verona nel 1980, laureato in Industrial Design presso il Politecnico di Milano.
Dal 2007 ha aperto il suo studio a Verona e si occupa di design ed art direction.
Ha collaborato con Ludovica+Roberto Palomba partecipando a numerosi progetti di design e architettura per importanti aziende internazionali.

Ha partecipato, ricevendo menzioni e riconoscimenti, a concorsi di design nazionali ed internazionali, tra i quali gli ultimi in ordine cronologico sono il premio Ossigeno Italiano promosso dalla rivista Abitare in occasione del Salone del Mobile 2009, il concorso Antoniolupi-Cristalplant, il Greener Gadgets Design Competition ed il Promosedia International Design Competition (con il progetto Iri).

Paolo Cappello Design per Exto:

Born in France in 1976, Sam Baron has a degree in Design from the Fine Arts School of Saint Etienne and a post graduation from the Decorative Arts School of Paris. He currently works as a designer and is head of the Design department of Fabrica, a communication research centre in Treviso.

Sam Baron raises questions through his objects or furniture pieces. His perennial rereadings and reinterpretations of traditional know?hows ?handcraft or industrial? shrewdly interrogate on the utility of todays material productions, subtly sounding out the value, usage, and the very existence of new objects. By anchoring his creations on an artistic and functional inquiry, without omitting cultural and historical narrations, Sam Baron places his outlook in our everyday life and its contemporaneity.

His work has been shown at numerous design events and fairs, including Maison et Objets and the Salon du Meuble in Paris, the Salone del Mobile of Milan, the International Contemporary Furniture Fair, New York, Tokyo Designers Block, Biennale de Saint Etienne and the Frankfurt Design Fair. He won the Design category award of the Grand Prix de la Création de La Ville de Paris 2007, the Art de la Table award 2009 launched by Elle Decor France and the Créateur de l’Année 2010 promoted by Maison et Objets. The issue n° 79 of Colors magazine “Collector” (winter 2010/2011), directed by Sam in collaboration with Colors’ editorial team, obtained the Silver Cube at the Art Directors Club 90th Annual Award (2011) and a nomination from the british art director club.

Sam Baron Design per Exto:

Taidgh O'Neill è designer e maker con sede a Los Angeles. La sua formazione deriva da un'educazione artistica e concettuale ricevuta dall'UCLA e dal paesaggio visivamente fratturato della sua città postmoderna adottiva. Progetta mobili che sono allo stesso tempo goffi, sconnessi, asimmetrici, eleganti e solidi; progettato e disegnato per durare per generazioni.

Taidgh O'Neill si avvicina al processo di progettazione con un approccio consapevomente da outsider. Sforzandosi di sfidare le soluzioni convenzionali alle necessità domestiche, i suoi mobili sorprendono con composizioni che non appaiono logiche o efficienti, ma sono in qualche modo funzionanti con successo.

Taidgh O'Neill Design per Exto:

Born in France in 1976, Sam Baron has a degree in Design from the Fine Arts School of Saint Etienne and a post graduation from the Decorative Arts School of Paris. He currently works as a designer and is head of the Design department of Fabrica, a communication research centre in Treviso.

Sam Baron raises questions through his objects or furniture pieces. His perennial rereadings and reinterpretations of traditional know?hows ?handcraft or industrial? shrewdly interrogate on the utility of todays material productions, subtly sounding out the value, usage, and the very existence of new objects. By anchoring his creations on an artistic and functional inquiry, without omitting cultural and historical narrations, Sam Baron places his outlook in our everyday life and its contemporaneity.

His work has been shown at numerous design events and fairs, including Maison et Objets and the Salon du Meuble in Paris, the Salone del Mobile of Milan, the International Contemporary Furniture Fair, New York, Tokyo Designers Block, Biennale de Saint Etienne and the Frankfurt Design Fair. He won the Design category award of the Grand Prix de la Création de La Ville de Paris 2007, the Art de la Table award 2009 launched by Elle Decor France and the Créateur de l’Année 2010 promoted by Maison et Objets. The issue n° 79 of Colors magazine “Collector” (winter 2010/2011), directed by Sam in collaboration with Colors’ editorial team, obtained the Silver Cube at the Art Directors Club 90th Annual Award (2011) and a nomination from the british art director club.

Sam Baron Design per Exto:

Taidgh O'Neill è designer e maker con sede a Los Angeles. La sua formazione deriva da un'educazione artistica e concettuale ricevuta dall'UCLA e dal paesaggio visivamente fratturato della sua città postmoderna adottiva. Progetta mobili che sono allo stesso tempo goffi, sconnessi, asimmetrici, eleganti e solidi; progettato e disegnato per durare per generazioni.

Taidgh O'Neill si avvicina al processo di progettazione con un approccio consapevomente da outsider. Sforzandosi di sfidare le soluzioni convenzionali alle necessità domestiche, i suoi mobili sorprendono con composizioni che non appaiono logiche o efficienti, ma sono in qualche modo funzionanti con successo.

Taidgh O'Neill Design per Exto:

Vito Nesta è un designer diplomato in Design degli Interni a Firenze. Originirario della Puglia, vive e lavora a Milano.

Designer, art director, decoratore d’interni e artigiano, è attratto dalle culture straniere, utilizzando i suoi viaggi come forma d’ispirazione. Il suo pensiero creativo è espresso attraverso progetti di grafica e product design, decorazione d’interni, fotografia e pittura.

Le aziende che producono il suo lavoro sono Exto, Devon & Devon, Effetto Vetro, Fratelli Majello, Imarika, Karpeta, Les-Ottomans, Riva 1920, Roche Bobois, Sanbonet, Texturae, Limonta and Secondome Gallery.

Vito Nesta Design per Exto:

Vito Nesta è un designer diplomato in Design degli Interni a Firenze. Originirario della Puglia, vive e lavora a Milano.

Designer, art director, decoratore d’interni e artigiano, è attratto dalle culture straniere, utilizzando i suoi viaggi come forma d’ispirazione. Il suo pensiero creativo è espresso attraverso progetti di grafica e product design, decorazione d’interni, fotografia e pittura.

Le aziende che producono il suo lavoro sono Exto, Devon & Devon, Effetto Vetro, Fratelli Majello, Imarika, Karpeta, Les-Ottomans, Riva 1920, Roche Bobois, Sanbonet, Texturae, Limonta and Secondome Gallery.

Vito Nesta Design per Exto: